lunedì 9 luglio 2012

Lo sport che dovrebbe essere per tutti

In un Paese in cui il precedente Governo si spese molto per organizzare le Olimpiadi del '20 a Roma (per avere più info: Monti, NO a Roma 2020), con la conseguente incazzatura di Petrucci per il NO in extremis dell'attuale Governo (concordo pienamente con la decisione), lo sport in Italia è come la democrazia in Iraq: fondamentalmente non c'è ma nei pochi casi in cui appare è motivo di vanto e di pubblicità internazionale.
Ritorno al concetto da cui sono partito. Appoggiare la candidatura di Roma 2020, voleva dire per il Governo esporsi a sicuri esborsi economici e non stiamo parlando di qualche milione di euro. Quindi, caro Petrucci, dove vivi? L'Europa è in crisi nera e tu volevi organizzare le Olimpiadi a Roma, magari per dare una bella immagine dell'italico suolo? Gli ultimi mondiali di nuoto fatti in Italia (Roma '09) sono da dimenticare, almeno per quanto riguarda l'organizzazione: Il buco nell'acqua. Tutto questo per dire che, come nel caso dei tanto voluti da Berlusconi, Europei di calcio in Italia (candidatura battuta da Polonia e Ucraina...), il problema non è lo sport ad alto livello, che non può che essere uno spot (spesso bello e ricco di soddisfazioni) per il Paese, quanto lo sport fatto dal resto della popolazione, deve essere un fatto di cultura. Cazzo! Lo sport è cultura, non è vedere un troglodita che corre per strada o lanciare un oggetto sferico. Ma questo in Italia non lo si è ancora capito. Non che la cultura "vera" sia trattata meglio: tanto per farvi un esempio, il Fondo per le politiche giovanili, che nel 2008 prendeva 137mln/€, nel 2011 ne ha presi poco meno di 33mln/€. Lo sport ha bisogno di professionalità, in primis da parte dei politici. Mi spiegate come si può fare attività motoria (non sport professionistico, attività motoria: FONDAMENTALE per lo sviluppo di qualsiasi individuo!) in una scuola che non ha la palestra? E non escoltate il buon Petrucci che parla di CONI e Governo che fanno molto per l'attività motoria. Prima di tutto bisogna rifare il 95% delle scuole italiane e stanziare tanti soldi, non solo per le palestre, ma anche per le aule, i laboratori e per tutto quello che una scuola moderna in un Paese moderno e democratico dovrebbe avere. E' vero che il CONI nel 2012 ha avuto un taglio importante: dai 447,8mln/€ ai 408,9mln/€, ma è anche vero che si potrebbe fare un uso diverso dei finanziamenti pubblici. Senza dover dare a caso i soldi ai vari enti e società sportive, ma anche evitando di impelagarci in avventure che servono solo da spot, ma che creano grandi spese e magari lanciano un messaggio sbagliato ai giovani. A proposito di tagli, la Regione Veneto ha operato in sede di bilancio 2012 un taglio sullo sport dei fondi verso le province del 70%, rispetto al 2011. Ora, senza perdermi in altri ragionamenti e dare altri numeri, penso che come in molti altri affari italiani, sanità, ricerca, ecc., si potrebbe spendere meglio i soldi.
Ultimo pensiero, le colpe dello sport in Italia non sono da imputare tutte al Governo e al CONI, anzi, penso che le colpe maggiori le abbiano comunque i cittadini italiani. Troppo spesso vedo società sportive (anche medio-grandi) gestite con la stessa professionalità con cui si parla di alieni. Manca la classe dirigente anche nello sport, troppi presidenti, dirigenti e tuttofare, vivono nel mondo dello sport solo per sfogare loro frustrazioni e per passare un po' di tempo libero. Senza pensare che stanno lavorando per FARE CULTURA CON GIOVANI, SPESSO MINORI. Vale lo stesso discorso per i colleghi allenatori, istruttori o chiamateli come volete. Gente che non hai mai fatto e non vuole, fare un corso che dia loro un po' di preparazione e che non ha mai letto un manuale che dia in qualche modo le conoscenze basilari. Ma l'Italia è così, un Paese di beoni che gioca a calcetto per poi andare a bere birra, basta non avere responsabilità e potersi lamentare liberamente.




Grazie al brother Moreno, Twitter: @MorenoDeAngelis, per avermi passato un po' di dati. Il suo blog è:  morenosilentwolfdeangelis.blogspot.it.

2 commenti:

  1. CHe dire... Ovviamente concordo su tutto. Pesantemente sualla seconda parte. Perchè se è vero che la prima (tagli) la sibuamo a volte indirettamente, con la seconda (presdenti, dirigenti, tuttofare e colleghi) abbiamo a che fare ogni giorno. E quando inconcci in qualche presuntuoso e proterbio incompetente, che motiva le sue vaccate (ops... decisioni) con l'esclamazione: qua il presidente sono io e non si muove una foglia se io non voglio"... si capisce quanto lontani siamo da una classe dirigente preparata al compito che si piglia (molte volte in maniera volontaria). E, soprattutto, ahimè, quanto LONTANI siamo dall'uguaglianza SPORT = CULTURA.
    Siamo ancora al "Panem e circenses"di antica memoria imperiale romana. Con il fatto che Panem, poco. E Circenses perlopiù fatto di merda.

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  2. E con la scusa che "siamo una piccola società che fa fatica anche a pagarsi i campionati", mentre i ricconi fanno quello che gli pare, se sei un calciatore famoso puoi tranquillamente andare a troie, mentre se sei meno famoso puoi sempre venderti le partite.

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