lunedì 21 gennaio 2013

Elezioni 2013, #4



Piccole riflessoni di una piovosa domenica mattina, davanti ad un caffè. La prima parte di ogni discussione è mia, la seconda di Moreno.

Fratello, non trovi che solo nel 2013 i grandi partiti debbano fare il conto con gli impresentabili? Anche in questo caso, il PD è stato “al passo con i tempi”, mentre il PDL si “accorge” solo all’ultimo che una parte dei suoi futuri, ed ex, parlamentari  non è proprio uno stinco di santo… bah! Ma vuoi che ti dica la mia? Se non fosse stato per la coscienza dell’opinione pubblica, leggermente, ma tanto leggermente, aumentata, e per i Grillo e i Giannino, sia Bersani che Berlusconi avrebbero pensato più ai voti che alle facce.
Assolutamente d’accordo. Ho proprio assistito stamattina al teatrino di Dell’Utri che per il bene del PDL non si candida (aggiungerei “…e vorrei vedere”, con un rinforzino “… “forse non è un bene solo del PDL”….) sono certo che il restyling del PD + L (alla grillo) sia più di forma che di sostanza. Alla caccia di una poltrona in più. L’unica cosa che li differenzia poi dal PD – L è che questi ultimi lo hanno fatto un po’ prima e non all’ultimo momento. Ma concordo che sostanza poca. MOLTA più forma. 

Non sono sicuro di attaccare Grillo per via della frase sull’inutilità dei sindacati. Sono, ormai e da decenni, un centro di potere, come Confindustria e l’Opus Dei. Ma al contrario di tanti altri centri di potere, non sempre, quasi  mai, fanno gli interessi dei loro associati. Sono quasi sempre divisi in molte lotte, correggo: sono fintamente quasi sempre divisi in molte trattative, blande e inutili, che riguardano i lavoratori. Su quello che conta veramente non ci sono mai, avessero il coraggio di organizzare uno sciopero generale contro la crisi per tutti i lavoratori, io non mi sento meno lavoratore di una tuta blu.
È sicuro che ormai i sindacati sono un establishment all’interno del sistema politico italiano con la loro necessità di esistere e sono staccati molto dai lavoratori. Un po’ parassiti e un po’ inutili, troppo asserviti e legati a questo o a quel partito politico.  E troppo ancorati a determinate immagini ormai passate. Anche io non mi sento meno lavoratore di una tuta blu e ne ho i coglioni pieni che tutti si riempiano la bocca dei lavoratori giovanili e se ne sbattano altamente i coglioni di chi perde un lavoro a 40/50 e, anche se non ha un cazzo, deve vivere come gli altri. Sinceramente, l’unico che sopporto attualmente è Landini, che ha la faccia di mandare a cagare chi governa in diretta TV. Gli altri sindacati li manderei a fare del bene in Cina o in India. 

Questa rimonta del centro destra non la vedo così imponente. Si sono avvicinati agli altri, ma la vedo dura in un recupero vero sul PD e sinistra (Vendola sarà per Ferrara e Sallusti di sinistra, per me potrebbe stare in partito con Casini). Che dici? Ma la Lega arriverà al 5%? Perché sottostimano il M5S e Ingroia? Io e te lo sappiamo bene il perché, vediamo se lo sanno anche gli italiani.  Comunque, se fossi cattolico voterei Giannino.
La destra la vedo un po’ alla frutta. Come tanti altri (tipo Di Pietro che si aggrega a Ingroia). Vuoi per la ridicola alleanza (di nuovo) con la Lega. Vuoi per la selva di partituccoli che l’appoggiano. Stanno cercando di grattare voti da tutte le parti. Conto che gli italiano non siano così stupidi, da rivotare il sorridente “mi consenta”.  Arriveranno ad ingessare il Parlamento. Penso che questo sia l’obiettivo vero. Ma non vedo bene nemmeno la sinistra. Anche questa con tante anime. Ma avrei preferito un Renzi (faccia nuova) a un Gargamella Bersani (sempre queo). E dovranno fare i conti, con Monti, Ingroia, Giannino e Grillo. Auguri.

2 commenti:

  1. A proposito di liste pulite, il PDL fa piazza pulita ma si dimentica di farla in Sicilia...

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  2. .... appunto. Forma e non sostanza.

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