Riporto integralmente la recensione (recensione/Fatica) de La fatica di non pensare, fatta da Fabrizio Carollo (www.fabriziocarollo.it) per il portale www.bolognaplanet.it.
Buona lettura!
“È meglio un albero spoglio di un uomo privo di felicità”
Una frase assoluta, quasi solenne ed eterna.Non sono mai stato un estimatore della poesia, lo ammetto senza vergognarmene.Ma questa frase impattante va spiegata attraverso i retroscena della mia giovinezza.Da
ignorante in materia, ho sempre pensato che la poesia si riducesse a
quella studiata a memoria a scuola: poesie di immortali autori del
passato, dotate di un fascino unico e troppo potenti per essere proposte
ad un pubblico così giovane.Da sempre, questo è stato
il mio parere: poesie che sono vere opere d’arte, obbligate ad essere
lette, studiate ed esaminate da ragazzi che non hanno ancora sviluppato
la passione per un’arte così particolarmente intensa, almeno nella
maggior parte dei casi.Difatti, la poesia viene spesso
bistrattata dai giovani che dimenticano queste grandi opere subito dopo
l’interrogazione programmata e bollano questa forma di espressione come
qualcosa di noioso, di lungo e relegato ad un tempo passato, ad uso
esclusivo degli adulti.Io non ho fatto eccezione a
questo schema ed anche nel momento in cui mi sono avvicinato ed ho
abbracciato la scrittura, ho sempre tenuto alla larga la poesia, temendo
potesse ancora annoiarmi e convinto che non avrebbe mai potuto
coinvolgermi o darmi emozioni intense come quelle donatemi dalla
narrativa.Mi sbagliavo: timidamente ho mosso i primi
passi nella poesia moderna ed ho così potuto farmi rapire da un universo
emotivo assolutamente senza confini.Qualcosa di
incredibilmente raffinato, delicato, triste e gioioso al tempo stesso.
Ho potuto anche conoscere diversi rappresentanti della poesia di oggi e,
grazie a loro ed alle loro opere sono entrato in una bolla di emozione
che mi ha appassionato come non avrei mai pensato.Mauro
Fornaro ed il suo ultimo lavoro letterario “La fatica di non pensare”
(edizioni Del Faro) è un poeta davvero unico e completo.Le
parole sono frutto di grande maestria e scorrono sinuosamente come un
torrente nascente che scende lungo il fianco di un monte, con acque
limpide all’interno di un contesto a volte aspro ma comunque sempre
meraviglioso nel suo insieme.Fornaro prende delicatamente per mano il lettore e lo conduce nelle proprie emozioni, a volte scuotendolo brutalmente.Si
scopre, durante l’attenta lettura, che anche il lettore ha molti punti
in comune (spesso inconfessati) con l’uomo divenuto poeta...un poeta
colmo di genuina umanità, desideroso di esplorare nuove emozioni, ricco
di sogni ed entusiasmo per la vita.Forse, a volte,
appare una’amara punta di disillusione nei componimenti, un pizzico di
rancore verso un mondo che non è come ci immaginiamo e come vorremmo
fosse ma anche questo aspetto affascina e coinvolge ed alla fine
troviamo comunque più di un barlume di speranza che non demorde di
fronte agli aspetti più difficili della vita.Interessante
ed accurata anche la ricerca della realtà americana e degli spazi
sconfinati di un contesto che offre grande ispirazione e dove ognuno può essere qualcuno.Ma
c’è anche una dura critica alla nostra società ed ai suoi aspetti più
cupi, il tutto condito da sussurrata dolcezza ed un omaggio
all’immortale Charles Bukowsky.Un ottimo esempio di poesia, quindi. Il modo migliore per affacciarsi a questo mondo anche per un neofita.L’unico
rimpianto di questa bellissima raccolta di un poeta maturo e tormentato
è che termina troppo presto, lasciando la voglia di leggere ancora
altre poesie e la trepidante attesa di un nuovo volume, della prossima
raccolta.
“Ho dato il tuo nome al mio sogno più bello. Aprii gli occhi: mi sorridesti, non era un sogno”
“La fatica di non pensare” e la poesia nella sua più pura accezione.
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