domenica 3 febbraio 2013

Elezioni 2013, #9

Oggi ospito un altro amico, Andrea. Come si definisce lui, veneziano terrafermicolo, padovano di adozione, organizzatore d'eventi per passione, possessore di partita iva per necessità, ex-politicante per scelta, pescatore per godersi la vita. facebook.com/ancand
Andrea fa alcune considerazioni sul PD. O meglio, sugli errori del PD. Le condivido in pieno. Ho indicato alcune frasi in grassetto, meriterebbero delle riflessioni dai vari D'Alema, Fassina, Bersani, Bindi. Ma sono troppo impegnati. Le faranno dopo le elezioni e capiranno il perché...


Mi trovo in questi giorni pre elettorali, credo come molti, a ragionar di politica più del solito. O confrontandomi con amici e conoscenti o riflettendo durante i chilometri e chilometri che macino ogni giorno in giro per il Veneto, magari ascoltando radio2.
Cerco di capire per chi votare anche se per ora ho solo capito per chi non voterò.
E la riflessione, il ragionamento che ho spesso avuto modo di fare riguarda il Partito Democratico. Tralasciando la mia militanza nel partito e tutto ciò che essa ha significato da un punto di vista personale, di relazioni e anche di crescita, non posso esimermi da una, l’ennesima, critica a una linea politica che è colpevolmente lacunosa se non consapevolmente mancante.
Ci sarà sicuramente chi dirà “beh a cosa serve essere sempre critici...proprio adesso che si può vincere” oppure “invece di criticare da fuori vieni a darci una mano...dai che stavolta vinciamo”.   A tutti coloro che hanno questi o similari lampi di genio consiglio di non leggere quanto andrò a scrivere, tanto non troveremo nessun accordo. Andate pur per le piazze, nei centri aggregativi, in tv, alla radio o dove volete a cercare di convincere gli elettori che siete qualcosa di diverso da quello che non siete stati negli ultimi anni.
Dunque il PD, si diceva.
Una canzone di qualche anno fa diceva “occorre scegliersi una parte dietro la linea gotica”...peccato che il partito, ancora una volta, non lo abbia fatto. Due erano le possibilità: o prendere dentro la sinistra italiana o buttarsi verso il centro.
La prima strada implicava sforzarsi per coinvolgere tutte le forze a sinistra di Sel, quelle che oggi si ritrovano (loro malgrado?) nel movimento ingroiano.
La seconda strada era quella di seguire l’onda di quanto si era continuato a dire negli ultimi anni, dimostrando quindi un po’ di coerenza, e andare verso il centro casiniano e soprattutto montiano.
Ma il PD no...il PD vince da solo perchè il Cavaliere è morto! E quindi il partito è riuscito, preso dalla smania delle primarie e di candidare Bersani (perchè le primarie sono state fatte solo per far vincere Bersani, non ci si racconti storielle), a non scegliere da che parte stare e quindi a perdere di vista ogni possibile sviluppo politico italiano.
Ah quanti errori.
Intanto il Cavaliere è vivo, vegeto e spopola in tv mettendo knock-out perfino uno come Santoro.
Poi ci si dimentica che fino a pochi mesi fa le intenzioni di voto per il PD erano attorno al 25-28 %...e la gente che è stata del PD non si dimentica le cose che non ha gradito negli ultimi anni.
Inoltre non si è tenuto conto che c’è una parte di sinistra che ha bisogno di essere rappresentata perchè da 5 anni non è presente in parlamento e che farà di tutto per tornarci.
E infine, non si è valutato adeguatamente il peso di quel signore genovese con la barba, che avrà anche tanti difetti ma che è riuscito ad aggregare attorno a sè tanto del malcontento di chi si informa e ha coscienza critica...cosa che assai di rado (mi si scusi la presunzione) appartiene a chi ha sostenuto in passato la coalizione del centrodestra.
Tanti errori di (sotto)valutazione e una scelta di campo che non è stata fatta.
Su quale a mio avviso fosse la parte da scegliere per ora mi astengo, anche se ovviamente ho a riguardo un’idea ben precisa e motivata.
Per adesso mi premeva di porre come spunto di riflessione la base di partenza degli errori del Partito Democratico. Giusto perchè da lì poi dovranno iniziare le riflessioni post-voto.

5 commenti:

  1. Condivido quanto dici Andrea. Gli errori elencati ci sono tutti e sono sotto gli occhi di tutti. Aggiungo che il "soli", credo, sarebbe stato vincente se accostato a "nuovo vero" o Innovativo"... che non fa per altro rima con Bersani. Insomma. Un gran casino. Perchè se è vero che ci hanno messo una dolorosa flebo per uscire dall'intossicazione Berlusca (... ne siamo usciti?) durata anni, è vero anche che l'alternativa era disordinata, confusa, vetero concettuale e ancorata ad un establishment antico e un po stantio. Se penso al dopo voto... non dormo tranquillo. Ciao.

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  2. Quindi, mi sembra di capire che a nessuno di noi tre piaccia Renzi, però è il politico di "sinistra" più vicino all'idea di politica che ha Obama.

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  3. A me Renzi piace più di Bersani. E se non altro era davvero "nuovo". Con tutti i rischi del caso...

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  4. ho avuto uno scambio di opinioni con la mia amica giulia m.
    riporto qui le parti più interessanti del suo ragionamento che reputo molto utile per continuare la riflessione
    “concordo sulla miopia di una non-strategia. Ma forse nn nello stesso senso.
    In realtà credo che in autunno il PD avrebbe avuto la possibilità di realizzare quella famosa vocazione maggioritaria che avrebbe anche per statuto.
Credo, come dici tu, che avrebbe dovuto essere un polo d'attrazione x le forze di sinistra. In realtà questo processo avrebbe dovuto iniziare anni fa e avrebbe dovuto consolidarsi questo autunno, di fronte a sondaggi, ad un Paese allo sbando e al fatto che il PD pareva essere l'unico partito serio.
La questione che, forse, ci differenzia, è che non credo avremmo dovuto fare una federazione. Bensì avremo dovuto tramite un lungo, lunghissimo processo culturale, diventare il riferimento x tutta la sinistra. In mondo da risultare non a vocazione maggioritaria, ma l'unico Partito di sx con qualche speranza. Cmq sia, il problema di fondo resta sempre lo stesso. Non siamo in grado di fare nulla di tutto quello che desidereremmo perchè abbiamo un conflitto di identità al nostro interno. Adesso passa la linea Bersani, più di sinistra, ma se al prox congresso vince qualcun'altro la linea sarà più cattolica, centrista, moderata. ecc..
Con questa base non si è credibili e, soprattutto, non si può in alcun modo guardare al proprio esterno perchè bisogna costantemente sanare i conflitti (o le beghe) interni
La cosa che più mi infastidisce, a dire il vero, è una perdita di moralità dilagante all'interno del Partito. Ad ogni livello. Non "moralità" come scorrettezza di comportamenti. Ma come "motivo etico" "dovere civico" per cui si fa politica. Ecco, questo mi uccide come volontario, come militante.
Sentirmi dire "Perchè non fai la carriera politica?" o "Perchè non ti candidi?" o peggio "Ma in fondo vorrai anche tu un posto nella tua comunità!" quando parlo con qualche altro "militante", da dovunque provenga, mi intristisce.
Perchè è questo che ci ucciderà agli occhi dei cittadini. Questo prima di tutto il resto.
E questo scaturisce, oltre che da una mancanza di senso civico ormai culturalmente radicata in questo Paese, anche dalla mancanza di identità forte di un partito che nn è più in grado di dare La linea, ma che, anzi, al contrario, lascia che correnti e correntine si formino a livello locale, non dietro idee ma dietro candidati e nomi. Facendo volare coltelli e lasciando conflitti insanabili tra le parti. (si faceva così anche prima, certo. Ma prima si andava tt vers la stessa direzione, verso la stessa idea di fondo. Adesso si va tt verso il potere e Weber ci insegna che il potere non è mai cosa buona e giusta).
Nonostante tt quello che ho detto, io, invece, voterò ancora PD. E faccio ancora i banchetti. Prendo ancora gli insulti (meritati) e faccio forza ai ns sostenitori.
Perchè credo che, alla fine, per quanto disastrato, il nostro sia l'unico Partito in grado davvero di modificare un po' in meglio questa Italia. Non la faremo diventare quella che noi militanti vorremmo... ma almeno saprò di poter andare all'estero a testa alta. Senza vergognarmi e senza sentirmi intimamente responsabile della riconferma berlusconiana o della deriva populista.
Perchè in fondo politica è speranza x il futuro. Ed è sacrificio e compromesso.”

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  5. Il PD è, per alcuni versi, più populista della Lega. Quali? Quando parla del concetto di sinistra, la Lega non spinge più tanto sul concetto di razzismo, le idee di sinistra nel PD sono assolutamente marginali. Quando parla di equità e giustizia sociale, e poi IN CAMPAGNA ELETTORALE, non spende parole per le scuole, gli ospedali ecc. ma si DEVE giustificare per il caso MPS. E in molti altri casi.
    Io giro comunque a testa alta, perché i Fassina, i Bitonci, i Verdini, non mi hanno MAI rappresentato. Io giro a testa alta perché cambiare il Paese non voglio, e non potrei, io voglio creare me stesso. Sono nato in Italia, ma potrei essere nato anche in un altro paese, magari uno democratico.
    Io giro a testa alta perché ho più consapevolezza di quelli che vanno in cabina elettorale, magari per la restituzione dell'IMU.

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